Nuova stazione meteo nella Costa Rica
La rete meteorologica dellOsservatorio Geofisico del DIEF - Dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari di Unimore Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia si arricchisce di una nuova stazione di rilevazione situata nella Costa Rica, installata in questi giorni nellAmbito del Progetto Climbio (Climate & Biodiversity) che ha consentito nel corso di recenti spedizioni effettuate dai ricercatori Unimore di rinvenire varie specie di uccelli, mammiferi e rettili sconosciuti per questa area. Prodotti anche una mostra ed un percorso didattico sulle tematiche della biodiversità tropicale e dei cambiamenti climatici inaugurato presso il Museo di Zoologia e Anatomia Comparata.
LOsservatorio Geofisico del DIEF - Dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari di Unimore Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia si internazionalizza e si arricchisce di una nuova stazione meteorologica automatica. La nuova stazione di rilevazione si trova, infatti, nella Riserva Karen Mogensen della Costa Rica ed invia i dati in real time alla rete meteorologica dellAteneo modenese-reggiano e al sito dellassociazione modenese Foreste per Sempre, affiancando così la webcam e le strutture per la rete internet che i ricercatori hanno attivato durante due missioni svoltesi nel corso del 2016.
Liniziativa nasce nellambito del progetto Climbio (Climate & Biodiversity), ed è stata realizzata grazie a un complesso lavoro, in loco e a distanza, in telelavoro. Climbio è un progetto di ricerca scientifica, di cui è responsabile la prof.ssa Aurora Pederzoli di Unimore, finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, e promosso dal Dipartimento di Scienze della Vita, in partenariato con lOsservatorio Geofisico universitario, l'associazione Foreste per Sempre e la Asociación Ecológica Paquera, Lepanto y Cóbano (Asepaleco). Nell'ambito di questo progetto, i ricercatori Dario Sonetti, Matteo Dal Zotto, Giuseppe Romeo e Luca Lombroso si sono recati in due successive occasioni nella Costa Rica in spedizione scientifica nei mesi di febbraio e marzo, prima, e novembre e dicembre, poi. La permanenza del naturalista Giuseppe Romeo, invece, si è protratta fino ai primi di febbraio 2017.
La stazione meteorologica - in grado di misurare anche la radiazione solare e ultravioletta, dati molto importanti in un sito tropicale e per applicazioni bioclimatiche - è stata installata dal prof. Dario Sonetti durante una missione nella Riserva Karen effettuata in questi giorni, mentre Luca Lombroso, con appositi software di controllo a distanza dai laboratori del DIEF di Unimore, ha effettuato la configurazione.
I dati meteo sono consultabili, live in tempo reale, a questo link: http://www.forestepersempre.org/fps/progetti/CostaRica/webcam/Karen-DatiMeteo.html mentre l'archivio e le elaborazioni sono gestite nella rete meteo dell'Osservatorio Geofisico universitario.
E quasi incredibile - afferma Luca Lombroso di Unimore - come grazie alle moderne tecnologie possiamo gestire stazioni meteo ovunque nel mondo. In qualche modo lo ipotizzava, nel 1881, Domenico Ragona, ex direttore dellOsservatorio, che in un articolo auspicava come sarebbe stato fantastico avere "Osservatorio fisico centrale sia in comunicazione elettrica con un numero grandissimo di meteorografi collocati nei luoghi che più interessano allo studio della meteorologia dinamica... per mandare utili e opportuni preavvisi meteorologici. Questo grandioso progetto, resterà forse per molto tempo un pio desiderio". Oggi tutto questo è realtà e auspichiamo che con questa stazione meteo si siano poste le basi per migliorare le conoscenze dei cambiamenti climatici in aree sensibili come i tropici.
Anche dal punto di vista biologico i risultati sono molto interessanti. I dottori Matteo Dal Zotto e Giuseppe Romeo, riferiscono come, ad oggi, le indagini abbiano portato al rinvenimento di varie specie di uccelli non note per la Riserva, alcune delle quali ancora non segnalate nel settore nord-occidentale della Costa Rica (Penisola di Nicoya) o perfino in tutto il versante Pacifico del Paese. E stata redatta una checklist dellavifauna dellarea, che annovera ben 210 specie, pari a circa un quarto di quelle note per il Paese. Inoltre, è stata rilevata la presenza di alcuni uccelli di considerevole interesse conservazionistico, in quanto globalmente minacciati. Inoltre lopera di studio e osservazione dei ricercatori modenesi ha consentito di individuare varie specie di mammiferi e rettili non note per larea e di ottenere riprese, grazie allutilizzo di fototrappole, di specie elusive, quali ocelot e lontra.
Lo sviluppo di Climbio è ben riassunto da alcuni video divulgativi, output del progetto stesso, tra cui uno disponibile a questo indirizzo: https://youtu.be/3ocGisFSR7o
Nellambito del progetto, presso il Museo di Zoologia e Anatomia comparata (Via Università 4) di Unimore, sono stati altresì realizzati - per scolaresche così come per un pubblico più vasto - una mostra e un percorso didattico sulle tematiche della biodiversità tropicale e dei cambiamenti climatici, inaugurati in occasione del Darwin Day, lo scorso 12 febbraio, e apprezzati da centinaia di visitatori. Per ulteriori informazioni è a disposizione la pagina Facebook Climbio Project.
Auspichiamo afferma la prof.ssa Aurora Pederzoli di Unimore il prosieguo di questo progetto, con il coinvolgimento di altre persone e ricercatori, così come studenti e tesisti, che desiderino immergersi in un hotspot di biodiversità quale è appunto la Riserva Karen. Lipotesi di una Winter School per studenti e neolaureati nei settori coinvolti potrebbe essere una via per continuare questo iter.
Scritto da Ufficio Stampa